Giulio MarcatoGiulio Marcato nacque a Padova il 22 marzo 1916. Frequentò il corso di oreficeria presso l’Istituto d’Arte ‘P.Selvatico’ diplomandosi nel 1932; si iscrisse quindi all’Accademia di Belle Arti di Venezia e alcune sue sculture rappresentarono la scuola veneziana alle grandi esposizioni nazionali studentesche di Roma.
Subito dopo la seconda guerra mondiale partecipò attivamente alla vita artistica padovana trovando nella pittura il mezzo espressivo più congeniale ai suoi interessi culturali.
Con altri pittori, scultori e architetti fece parte di gruppi e cenacoli che tennero alto il livello di un costruttivo confronto dialettico dando vita nel contempo a esposizioni e concorsi che contribuirono a ripristinare la fiducia nel futuro dopo anni di sconquasso sociale e materiale.
Soggetto iniziale dei suoi lavori fu la sofferta umanità degli ‘ultimi’, resa con forme scabre, essenziali, con un segno perentorio e con colori che ne amplificavano la drammaticità. Significativo a questo riguardo fu il lungo sodalizio non solo intellettuale con i pittori Enrico Schiavinato e Piero Mancini.
Il neo-realismo della pittura di Giulio Marcato acquistò nel tempo un caratteristico lirismo che nella figura umana trovò il senso delle sue tensioni espressive.
Dagli anni settanta del secolo scorso le sue composizioni fatte di forme ideali, deterse da ogni più greve materialità, acquisirono levità atmosferiche per essere riassorbite in una totalità poetica vagamente spirituale. Il segno partecipava al cromatismo e al ritmo compositivo dell’opera favorendo la percezione di una vagheggiata, platonica sensualità.
La preparazione di una sua ‘personale’, come la vita, vennero bruscamente interrotte a sessantanove anni.
Partecipò a più di un centinaio di ‘collettive’ in tutta Italia ricevendo consensi e riconoscimenti; gli vennero organizzate una ventina di ‘personali’ e fu incluso nel Catalogo Bolaffi di Arte Moderna.