1927 - Bruno Ezio Caraceni nasce a Chioggia il 4 luglio 1927, terzo di cinque figli.
1939 - A 11 anni gli viene a mancare il padre. Bruno, assieme ad un fratello e una sorella, viene affidato alla protezione dello zio, il Conte Edegardo Montalbotti, che si occuperà anche della sua educazione scolastica. Frequenterà il Liceo Scientifico a Rovigo.
mostra chioggia1944 - 13 ottobre. Il primo giorno di scuola come studente dell’Istituto Navale è vittima di un incidente. Il vaporetto sul quale viaggia per raggiungere la sede dell’Istituto viene bombardato per opera degli americani. Il vaporetto doveva trasportare, secondo le informazioni ricevute, al posto di semplici civili, un gruppo di soldati tedeschi. Circa 300 persone morirono a causa del bombardamento. Successivamente Bruno è ricoverato all’Ospedale del Lido di Venezia per circa due mesi. Per questo episodio, che lo vede suo malgrado protagonista, riceve in seguito una pensione di invalidità per le ferite provocate di 1.249,03 lire che però rifiuta, come rifiuterà l’intervento per togliere le schegge dopo il bombardamento. Una volta ristabilitosi si iscriverà all’Accademia delle Belle Arti di Venezia.
1948 - Espone per la prima volta le sue sculture ad una mostra a Chioggia presentando un bassorilievo del calciatore chioggiotto Aldo Ballarin morto nella tragedia della squadra di calcio Superga di Torino.
1950 - Si diploma all’Accademia delle Belle Arti di Venezia in Scultura, tra i suoi insegnanti Arturo Martini.
1951 - Si trasferisce a Roma in Via Igea a Monte Mario. A Roma è correttore di bozze e impaginatore grafico presso il giornale “Il Popolo”.
1952 - Sposa la giornalista Angela Maltese conosciuta presso la redazione de “Il Popolo”.
Gli viene offerta la possibilità di insegnare scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Roma ma rifiuta l’incarico.
- Periodo degli Scherzi.
1954    - Prima personale a Roma a Palazzo Marignoli.
- È scenografo e produttore del documentario Via Giulia, sceneggiato e diretto da Romualdo M. Battaglia.
1955 - 20 gennaio 1955. Partecipa in modo attivo con altri artisti alla “rivoluzione di via Margutta” per salvaguardare quiete ed estetica della via divenuta centro di attività culturale e artistica dell’epoca. La rivoluzione ha lo scopo di impedire il transito dei veicoli e relativo traffico che ne avrebbero deturpato la bellezza. Una manifestazione pacifica sotto la pioggia dove gli artisti si mettono a lavorare per strada muniti di cavalletti e colori.
- Esperimenti di musica elettronica con musiche di Marcello Giombini e Carlo Franci.
- Periodo delle Zone e Soluzioni.
tessera1956 - Espone alle XXVIII Biennale delle Arti di Venezia.

1957 - Personale alla Galleria Appia Antica, Roma.
1957-1958 - Periodo delle Plastiche.
1958     - Espone alla XXIX Biennale delle Arti di Venezia.
- Si trasferisce a Roma in via delle Carrozze.
1959    - Periodo dei Gesti.
1960    - La sua passione per il mondo del cinema si concretizza con alcune comparsate in film d’epoca, recita un piccolo ruolo in un film di Alberto Sordi dove fa la parte di un pittore informale.
- Personale alla Galleria del Cavallino, Venezia.
- Periodo delle Mappe.
1961    - Personale alla Galleria Numero di Firenze e Roma.
1965    - Brevetta le sue sculture-decorazioni che chiamerà Angolari.
1966    - Si occupa del progetto di decorazione e arredamento del Piper di Riccione, un vecchio circo trasformato nel confratello locale romano. Fiancheggiato per le luci dal tecnico Flavio Fattori.

1965-1968 - Periodo delle Strutture-labirinto.
1970-1980 - Periodo del Multiplo.
1965-1972 - Contatti internazionali in Cecoslovacchia, Lubiana, Brema, Tokio, Basilea dove espone le opere e produzioni grafiche.
1966-1986 - La sua vita si svolge tra Roma e Chioggia continuando la sua attività di artista. Nella città natale è uno dei fondatori del Circolo Nautico, porta avanti così la sua passione per la vela e le regate. Grande collezionista di macchine fotografiche e strumenti di videoripresa, circa 1800 apparecchi.
1986 - Muore per improvviso infarto a Chioggia il 6 novembre.